CULTURA - A cura di Paola Bonfadini

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Cose gardesane
Di sole, di vento, d'acqua, di terra:
l'Isola di San Biagio o dei Conigli


IIl lago è basso basso. Non piove. L'acqua si ritrae e rivela sorprese.
La spiaggia è larga e ampia. I sassi aumentano grigi e bianchi. Più in là, il fondale si vede scoperto con le tipiche forme corrose.
A lato, rari bagnanti si rosolano al sole. Non li capisco. Non li capirò, penso, mai. Amo il sole, la luce mi riempie piacevole gli occhi. Non porto gli occhiali scuri. Mi piace bearmi della luminosità dei colori, delle forme risplendenti nell'aria assolata. Ma non capisco l'abbronzatura. Tutta colpa di Coco Chanel.
In lontananza, l'Isola di San Biagio, antico eremita, popolarmente detta dei Conigli, anche se estinti da secoli. È meta di gradevoli passeggiate nel golfo di Manerba del Garda.
Soprattutto per il turista, risulta bello scoprire la piccola terra, negli anni, con qualcosa di nuovo e vario. L'acqua mostra le mille sfumature dal verde chiaro al blu intenso, segno di profondità segrete. Oggi, nel caldo estivo, il cielo nitido e azzurro rivela l'isola nel suo splendore. Al largo, compare il profilo dantesco e verde della Rocca di Manerba.
In realtà, il terreno, causa l'acqua mancante, ricongiunge terre, quasi un Mont-Saint-Michel della provincia bresciana. Peccato, però. Preferisco camminare nell'acqua bassa.
Arrivo. Lo spazio è ampliato. Prima acqua, ora pietre piccole e grandi tra fenditure fantasiose. Qualche pesciolino sfreccia veloce nella poca acqua.
In lontananza, la boa si unisce al resto della terra. Dove c'era l'isola ora c'è un arcipelago.
Che fare? Sedersi tra le pietre assolate, librare lo sguardo sul lago quasi marino, respirare fino in fondo il vento vivificante. Pulire corpo e mente.
Diventiamo noi stessi plasmati di sole, di vento, d'acqua, di terra, quasi isola nell'isola.
Breve incantevole sogno.