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SESSANTOTTESIMA TAPPA
Anime e macchine: Gost in the Shell di Masamune Shirow e Mamoru Oshii
Macchine pensanti, noi esseri umani: complicato, eppure semplice, meccanismo fatto di dispositivi spesso piccolissimi ed efficienti. Macchine pensanti, quindi, frutto di milioni di anni di evoluzione e/o frutto dell'azione creatrice di un Qualcosa o di un Qualcuno. Voltaire scrive: "Ho un corpo e penso: non so altro". Dai tempi di Platone, le culture, le religioni, le filosofie non solo occidentali dibattono sul rapporto tra corpo e mente. Siamo materia spirituale, spirito incarnato? Dove finisce il corpo e inizia l'anima, dove la nostra essenza animale e la nostra essenza intellettiva, psichica, spirituale? Può una macchina, costruita da uomini, riconoscersi come senziente, autoconsapevole ed immortale? Ora sto pensando, l'idea, non so come, si fa atto: il tempo è breve, immediato, la parola è formulata, subito scritta all'elaboratore dalle agili mani. Un miracolo si ripete ogni giorno e non lo consideriamo se non nell'immobilità inquieta. No, nel mondo di Masamune Shirow, acclamato autore di anime gioapponesi (manga), le macchine possiedono un'energia vitale intelligente e, forse, eterna. La tesi? Se noi individui siamo macchine, perché robot, elaboratori e dispositivi tecnologici non dovrebbero aver qualcosa che si avvicina all'immateriale? Questo è l'interrogativo che guida l'intero film d'animazione Ghost in the Shell (Lo spirito nel guscio), tratto dall'omonima serie a fumetti di Masamune Shorow con la regia di Mamoru Oshii, sceneggiatura di Hiroyuki Okiura e musica di Kenji Kawai, realizzato nel 1995. Protagonista della storia è una donna cyborg, Motoko Kusanagi, forte ed audace Tenente della Sezione Speciale 9, unità del governo per i casi di terrorismo cibernetico. In una Terra del futuro, spesso cupa e corrotta, inquinata e violenta, gli agenti speciali della Sezione devono combattere con un nemico agguerrito, l'enigmatico Signore dei Pupazzi (Puppet Master). Chi entra in contatto con lui diventa un fedele schiavo privo di volontà. La lotta prosegue senza esclusioni di colpi, intrecciata ad inseguimenti mozzafiato, pallottole volanti che lambiscono i personaggi esperti d'arti marziali. Spiccano immagini ed inquadrature che si riallacciano alla cinematografia d'azione asiatico e poi ripresi nel ciclo di Matrix. Accanto all'azione principale, si delineano sempre più pressanti i dubbi della protagonista: la giovane è davvero soltanto una macchina, oppure no? È solo "guscio vuoto" bello e forte, riempito di ingranaggi, o è "spirito" fatto di emozioni e sentimenti? Anche l'amico poliziotto, uomo e cyborg, non è più sicuro di nulla. Alla fine, la verità: il Signore dei Pupazzi è un avanzatissimo programma informatico che cerca di riprodursi. Esso tenta in ogni modo d'incontrare la ragazza, perché l'ha scelta come "madre" di una nuova specie umana e meccanica adatta a vivere nello spietato mondo ipertecnologico. La nascente creatura non rappresenterà una minaccia, ma un'ulteriore possibilità di esistenza: non, quindi, il mostro di Frankenstein, non i minacciosi Borg di "Star Trek", ma simbolo d'una equilibrata cyberumanità. Dopo lo scontro-unione risolutiva, nella casa dell'amico agente speciale, tra libri e libri, sentiamo la voce di Motoko nel corpo d'una bambina. La voce sembra la stessa, ma emerge una consapevolezza diversa, una conoscenza profonda, frutto dell'unione macchina-macchina. Il futuro è iniziato: sogno o incubo? Per saperne di più
- MASAMUNE SHIROW, MAMORU OSHII, Gost in the Shell, Masamune Shirow, Kodansha Ltd., Bandai Visual Co. Ltd., Manga Entertainment 1995.
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