Pubblicato per la prima volta nel 1613 dal botanico e farmacista di Norimberga Basilius Besler, L’Erbario delle quattro stagioni è uno dei più ambiziosi libri mai prodotti sulle piante ornamentali da fiore. L‘opera conteneva oltre mille disegni, accurati e minuziosi acquerelli che Besler stesso aveva realizzato registrando tutte le piante del favoloso orto botanico da lui creato.
Il giardino, che cresceva nel castello di Eichstätt in Baviera, commissionato dal vescovo Konrad, divenne uno dei più importanti esempi del genere nel barocco tedesco. Vi erano coltivate centinaia di piante, soprattutto autoctone, ma anche importate da altri paesi d’Europa o del mondo. L’illuminato committente non badò infatti a spese, né per l’allestimento dell’orto né per la realizzazione del sontuoso erbario.
Il volume, ora riproposto da Electa e rieditato con il contributo dell’illustre studioso francese Gérard G. Aymonin, rappresenta, ancora attualissimo, uno tra i più pregevoli testi della letteratura botanica occidentale.
Le piante raffigurate all’interno restano – come nell’edizione originale – suddivise per stagioni, un ordine scelto prima che il sistema di classificazione binaria delle specie, messo a punto nei primi decenni del Settecento, fosse adottato universalmente. Proprio questa partizione a seconda della stagionalità di fioritura rende omaggio, innanzitutto, alla prodigiosa varietà della natura, permettendo inoltre al lettore un’immediata comprensione del ciclo di vita di ciascun esemplare.
Con la massima libertà compositiva Besler dispone su ogni tavola uno o più fiori –
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totale – perlopiù a grandezza naturale, raffigurati frontalmente, con le radici elegantemente intrecciate e le corolle aperte rivolte verso il lettore, che ne può così osservare le fattezze come se le avesse realmente davanti!
A ciascun disegno originale corrisponde una scheda, curata dal botanico Aymonin alla luce delle odierne conoscenze scientifiche.
Vi si ritrovano tutte le informazioni utili all’individuazione e alla descrizione delle piante: le differenze tra la denominazione del tempo, il nome scientifico e quello comune attuale, le caratteristiche orto-botaniche, l’ambito geografico… fino agli eventuali consigli di coltivazione.
Per il giardiniere contemporaneo come per il lettore appassionato, il libro è una vera stanza delle meraviglie in cui riscoprire, in un’edizione ridotta nel formato e nel costo, ma altrettanto spettacolare e completa, le meraviglie dello straordinario florilegio che ci circonda.
A cura di Attilio Mazza