Tutti i diritti riservati

Richard Sennett
«Rispetto»
Il Mulino, 264 pagine, € 12,00



Gabriella Turnaturi, introducendo il saggio del sociologo statunitense Richard Sennet, Rispetto, edito dal Mulino, si chiede: «Quali sono i percorsi individuali e collettivi che portano al rispetto di sé e dell' altro? Quali sono le possibili politiche assistenziali in grado di promuovere riconoscimento reciproco, di far emergere la positività dell'interdipendenza, la necessità dell'intersoggettività piuttosto che lo stigma della dipendenza?».
Richard Sennett ci invita a riflettere, «da una prospettiva più culturale che politico-economica su quali siano le ricadute delle politiche assistenziali sulla formazione delle identità individuali e collettive e sulla centralità del rispetto nelle nostre società sempre più diseguali. Sennett è soprattutto interessato a come quotidianamente si produce il rispetto. Attraverso quali esperienze, quali gesti, comportamenti ed espressioni, ed anche attraverso quali istituzioni si costruiscono rapporti di riconoscimento reciproco. Il piano delle sue riflessioni è dunque quello esistenziale, è quello dei rituali della vita quotidiana, e ruota intorno alle continue negoziazioni che avvengono fra gli individui e le strutture sociali».
In questo lavoro Sennett sviluppa i temi della solidarietà, del riconoscimento, l'idea di una sfera pubblica come tempo e luogo del confronto fra esperienze diverse, la costante preoccupazione per ciò che oggi fonda e produce i legami sociali. E, come in una narrazione, l’autore riprende il discorso sulle conseguenze della flessibilità per le vite individuali e per la formazione dell'identità, iniziato nel suo ultimo libro, L'uomo flessibile.


Attilio Mazza