Il saggio di Stefano Luconi (docente di Storia degli Stati Uniti nelle Università di Pisa, Padova e Roma «Tor Vergata») e Matteo Pretelli (lecturer di Italiano nella Swinburne University of Technology di Melbourne), L’immigrazione negli Stati Uniti, edito dal Mulino di Bologna, si propone di fornire un profilo sintetico dei tempi, delle dinamiche e delle caratteristiche dei 131 principali flussi immigratori che hanno interessato gli Stati Uniti nell'intero arco della loro storia. Il libro, si legge ancora nella premessa, «intende anche delineare le maggiori questioni economiche, sociali e politiche connesse all'arrivo dei nuovi venuti. La narrazione, articolata per quanto possibile in senso cronologico, procede dalla ricostruzione di queste vicende nelle svariate regioni che in tempi diversi sono entrate a fare parte del territorio degli Stati Uniti quale esso si configura ai giorni nostri. Per tale ragione, viene dedicata attenzione anche alla storia dell'immigrazione nel periodo coloniale, ma la trattazione è limitata ai possedimenti britannici che dichiararono la propria indipendenza da Londra nel 776, dando vita agli Stati Uniti d'America, e ad altri insediamenti che vi confluirono o a essi furono annessi».
Lo studio, quanto mai attuale per ricordare a tutti noi in questo momento storico, che pure gli italiani sono stati un popolo di emigranti, che l’America è stata una meta privilegiata per quanti erano costretti ad abbandonare il proprio paese per ragioni religiose, politiche ed economiche, e l'immigrazione è uno dei tratti costitutivi della società americana.
Il libro di Stefano Luconi (autore dell'introduzione e del I, II e V capitolo) e di Matteo Pretelli (al quale si devono i capitoli III e VI), ripercorre le vicende di tali flussi migratori dall'epoca coloniale alla controversia riguardante la riforma della legislazione sull'immigrazione che ha caratterizzato la campagna per le elezioni presidenziali del 2008.
Particolare attenzione è stata dedicata ai fattori d'attrazione offerti dalla realtà americana, a quelli d'espulsione dai luoghi di provenienza dei nuovi arrivati e al loro mutamento nel tempo, all'interazione dei neo americani con la patria d'adozione, all'atteggiamento di quest'ultima verso i suoi nuovi membri, alle implicazioni sociali, economiche e politiche dell'immigrazione, alle misure legislative che l'hanno regolamentata.
I due studiosi informano, infine, del ruolo svolto dall'immigrazione nel processo di nation building e nella definizione della natura multietnica, multirazziale e multiculturale dell'odierna società statunitense.
Attilio Mazza