Vittorio Prodi, fisico e deputato al Parlamento europeo, nella presentazione del libro di Gianguido Piani, «Il protocollo di Kyoto adempimenti e sviluppi futuri normative strategie tecnologiche», pubblicato da Zanichelli, scrive che costituisce «un'analisi di grande approfondimento prima di tutto degli aspetti scientifici del riscaldamento globale, con un'ulteriore sottolineatura del carattere di gravità del fenomeno, della sua origine pressoché certamente antropica e di urgenza mai prima d'ora manifesta».
L’opera si propone numerosi obiettivi ed è rivolta, in parte, a chi sarà impegnato nella gestione tecnica e finanziaria dello scambio di emissioni con indicazioni operative insieme a suggerimenti strategici di più ampio respiro. Il libro è però indirizzato anche a quanti nella politica devono decidere delle strategie economiche «affinché integrino nei loro specifici ambiti di competenza le misure richieste dalla necessità di limitare le emissioni di gas a effetto serra, in primis per quanto riguarda i gradi temi dell'energia, dell'urbanistica e dei trasporti».
Analizza, inoltre, il Protocollo di Kyoto alla luce delle tematiche europee e alla posizione dell'Italia in Europa sulle questioni energetica e ambientale. «Il nostro Paese – scrive ancora Vittorio Prodi – non ha alternative al rilevare quanto deciso in sede comunitaria, ma deve fare il possibile per essere sempre più presente con un ruolo propositivo. L'attenzione all'Europa non deve limitarsi ad alcune delle nostre istituzioni statali e governative, ma permeare l'intera società civile, soprattutto a livello delle imprese e delle amministrazioni locali. Questa è una delle idee principali che hanno ispirato il libro di Gianguido Piani».
E’ bene ricordare che il Protocollo di Kyoto è il trattato internazionale sulla difesa dell’ambiente in rapporto al riscaldamento globale del pianeta Terra: Prende il nome dalla città giapponese, Kyoto, appunto, in cui fu sottoscritto l’11 dicembre 1997 da 160 Paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ed entrò in vigore il 16 febbraio 2005 dopo la ratifica anche da parte della Russia. Non vi aderirono gli Stati Uniti responsabili del 36,2% del totale delle emissioni: firmò il Protocollo il presidente Clinton, ma Bush ritirò l’adesione poco tempo dopo il suo insediamento; ora il nuovo presidente Obama ha segnato una svolta con l’adesione al Protocollo e soprattutto con l’impegno a ridurre le emissioni dei gas serra in modo esemplare, tanto da essere preso come modello dal resto del mondo.
Nel
2007 a
Bali, al termine d’interminabili negoziati, le delegazioni, comprese quelle statunitense, cinese ed indiana, hanno stabilito una “Road map” per il dopo-Kyoto: il Protocollo scade nel 2012. Nel documento finale è stata riconosciuta la necessità di finanziare le nazioni i via di sviluppo per consentire loro di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. La “Road Map” prevede meccanismi che agevolino il trasferimento di tecnologie per lo sviluppo di energia pulita dai Paesi più ricchi a quelli emergenti e la concessione di aiuti per la protezione e la conservazione dei boschi e delle foreste nelle nazioni più povere.
Il volume del fisico Gianguido Piani, edito da Zanichelli, esamina politiche e strategie per la riduzione delle emissioni di gas serra secondo gli impegni del Protocollo insieme alla loro fattibilità tecnica ed economica e in vista dei nuovi ambiziosi obiettivi proposti dall’Unione europea. Nel testo sono presentate le formalità del Protocollo di Kyoto e della direttiva emissions trading e vengono esaminati in dettaglio i settori che causano le maggiori emissioni: generazione di elettricità e calore, trasporti, alcune attività industriali e il settore agro-forestale.
Il libro esamina, inoltre, le opportunità realistiche di riduzione delle emissioni con una maggiore efficienza dei consumi, in particolare con la gestione delle reti elettriche e dei carichi, le fonti rinnovabili, l’uso della biomassa e dei biocarburanti; sul lungo periodo con cambiamenti nelle strutture urbane e nei sistemi di trasporto. La fattibilità economica e le criticità di alcune soluzioni sono illustrate con l’ausilio di esempi numerici.
Attilio Mazza