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Tobias Fior
«Notte»
Campanotto Editore, 192 pagine, € 15,00

E’ il più giovane scrittore d’Italia. Si chiama Tobias Fior ed è nato nel 1989. Abita in un piccolo paese di mille anime, Verzegnis, in provincia di Udine, uno dei ventotto comuni della Carnia. Ancora da studente liceale ha steso nel 2005, a soli 16 anni, il romanzo «Notte», pubblicato ora da Campanotto Editore. Si potrebbe definire un’opera di formazione. Le pagine, assai intense, rispecchiano, infatti, l’anima e le esperienze del giovane autore, quasi autoanalisi per liberarsi da vicende che lo hanno fatto soffrire a lungo. Ed ecco l’ambiente in cui vive, le storie d’amore, le amicizie, l’interesse per la musica, gli studi, in particolare l’approfondimento della vita e dell’opera di Gabriele d’Annunzio, personaggio di cui Tobias Fior ha subito tutto il fascino, al punto di dare il soprannome «Dannunziano» al protagonista della sua narrazione. E l’estetismo di Gabriele d’Annunzio– poeta al quale Tobias Fior ha dedicato l’insolito saggio «Il tema delle mani nell’opera dannunziana», pubblicato dall’ultimo numero della «Rassegna dannunziana», diretta da Edoardo Tiboni, edita a Pescara dal Centro nazionale di Studi dannunziani – permea le pagine di tutta la narrazione unitamente all’edonismo di Oscar Wilde.
Qualcuno ha definito la vita il romanzo più grande. L’aforisma trova conferma nelle pagine del giovanissimo scrittore il quale, nel pur breve arco del proprio vissuto, ha sperimentato sentimenti forti che segnano l’esistenza: quelli dell’amore e del dolore. E lo si coglie nella pagine più intense del romanzo: la precoce conoscenza dell’amore, galeotto un ritiro degli allievi del liceo linguistico “Nietzsche”, di cui il protagonista (e l’autore) è studente dotato di fascino in grado di condizionare i condiscepoli con il suo superomismo. L’isolamento, infatti, favorisce l’approccio intimo dell’allievo modello Francesco Adalberti (questo il nome dell’eroe del romanzo) con la giovane professoressa di tedesco Emanuela Muti. Ed è questo il fulcro narrativo da cui scaturiscono le successive vicende, non ultimo il drammatico conflitto con il padre che denuncia pubblicamente il rapporto erotico-amoroso fra docente e allievo e scopre anche quello del figlio con la cognata Zaira.
Il tessuto narrativo cade nella saggistica sul finale con due lunghi capitoli sull’arte e con la memoria dannunziana scritta da Gardone Riviera, dopo la visita al Vittoriale. La conclusione del racconto, dettata dalla logica, è tuttavia a sorpresa.
Il proverbio vuole che il buon giorno si veda dal mattino e l’opera prima di Tobias Fior, nonostante alcuni cedimenti dovuti alla giovanissima età, sembra annunciare la nascita di uno scrittore in grado di percorre una lunga strada di successo.

Il romanzo di Tobias Fior, «La notte» si può acquistare direttamente dal sito Internet della casa editrice www.campanottoeditore.com.


Attilio Mazza