La storia dei paesi baltici appare complessa e frammentata. Uno studio che ne volesse esporre in maniera pienamente comprensibile e adeguata le complesse vicende territoriali ed etniche dovrebbe abbracciare un considerevole numero di ponderosi volumi. Il pregio del saggio di Ralph Tuchtenhagen, «Storia dei paesi baltici», edito dal Mulino è di condensare tutto in un testo non eccessivo e godibile.
«A ben vedere – scrive nella nota introduttiva l’autore, docente di Storia dell'Europa nord-orientale nell'Università di Amburgo – non si tratterebbe nemmeno di una storia sola, ma di più d'una, giacché nella prospettiva dello storico i “paesi baltici” non costituiscono una struttura unitaria, né per quanto riguarda il passato, né oggigiorno, non in chiave politica e neppure in quella economica, ben poco dal punto di vista culturale e per nulla affatto nella coscienza delle popolazioni locali. Pur prescindendo da ciò, un'esposizione comune della storia dei “paesi baltici” risulta problematica anche in altra prospettiva. Il fatto che oggigiorno l'Estonia,
la Lettonia
e
la Lituania
siano sempre nominate tutte insieme deriva essenzialmente dal loro comune destino quali Stati indipendenti, dal tentativo (fallito) di collaborare fra loro negli anni tra le due guerre mondiali e, infine, dall'essere state riunite in compagini amministrative e militari più vaste, dapprima sotto il dominio tedesco, poi sotto quello sovietico. Scavando più in profondità lungo le direttrici del tempo e dello spazio, ci si imbatterà tutt'al più nella constatazione che tra l'Estonia e
la Lettonia
i confini territoriali, etnici e sociali si sovrapposero in vario modo fino alla prima guerra mondiale, laddove
la Lituania
ha invece alle spalle una storia affatto peculiare, ben più intrecciata con quella della Polonia, della Russia Bianca e dell'Ucraina che non con quella dell'Estonia e della Lettonia. La storia dei singoli paesi baltici, inoltre, si frammenta in ragione delle vicende di regioni e territori particolari, giacché, soprattutto prima della Grande guerra, essi costituivano piuttosto conglomerati territoriali anziché vere e proprie unità politiche, economiche, sociali o culturali».
Il volume offre, quindi, un panorama chiaro e sintetico delle turbolente vicende di questo territorio di frontiera sull'arco di otto secoli, dalle crociate dei cavalieri teutonici nel Medioevo fino all'ingresso di Estonia, Lettonia e Lituania nell'Unione Europea.
Attilio Mazza