Si può scorgere un filo rosso negli anni giovanili di Alcide De Gasperi che sin dai primi anni dell'Università lo spinge ad essere un leader, «per crescere sempre più in questa modalità sino a rivestire un ruolo centrale nella ricostruzione italiana nel fatale decennio al 1945 53. Si possono trovare molti episodi che paiono casuali ma che si riveleranno centrali: l'essere pronto per la direzione di un giornale quando viene eletto un nuovo vescovo che, per caso, è stato l'assistente ecclesiastico di quella gioventù universitaria a cui lui apparteneva; il trovarsi al centro della contesa parlamentare a difesa della nazionalità italiana (trentina) nella tragica fase 1917-18 che lo porta al centro della scena della “redenzione” di quelle terre, mentre, secondo alcuni, non era il più titolato per la storia pregressa a quella posizione; l'essere stato scelto come ultimo segretario del partito popolare, un ruolo che nel 1924 non pareva essere esattamente appetibile e che invece costituirà un titolo essenziale per essere fra coloro che dirigeranno la ripresa della vita democratica in Italia».
Paolo Pombeni, così presenta la figura del giovane leader introducendo il suo volume «Il primo De Gasperi. La formazione di un leader politico», edito dal Mulino. Pombeni, docente di storia dei sistemi politici europei alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna e autore di numerosi saggi, traccia la giovinezza del giovane politico, oggi al centro di un rinnovato interesse storiografico. Il saggio, assai documentato, ricostruisce l'esperienza di studente a Vienna a fine secolo sino all'ingresso di De Gasperi al parlamento dell'Impero nel 1911 è al suo impegno politico in Italia.
Attilio Mazza