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RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

Andrea Scanzi

«Elogio dell’invecchiamento»

Mondadori, 315 pagine, 15,50 euro


«L’universo del vino è tanto inesplorato quanto sconosciuto. Da una parte c'è un'invasione di trasmissioni, pubblicazioni, discussioni. Dall'altra c’è il consumatore comune che guarda il vino come a un mondo inestricabile, in cui il sommelier è un bizzarro demiurgo, dotato di olfazione supersonica e mosso da una misteriosa facoltà ipersenziente, che lo induce a usare il bicchiere come il rabdomante usa il bastone (il primo cerca il vino, il secondo l’acqua: la differenza sta nell’alcol, e non solo). Questo libro non è una guida per esperti e neanche un Bignami per fingersi sommelier. Non è un libro per iniziati, casomai per iniziali. E’ un viaggio e un dietro le quinte. Viaggio verso dieci vini (e/o vitigni) che fanno il vanto dell'Italia, anzitutto».

Così Andrea Scanzi, scrittore e giornalista (per la Stampa ), sommelier e degustatore ufficiale A.I.S. in quel di Arezzo, presente il suo libro fresco di stampa, «Elogio dell’invecchiamento» (Mondadori, 315 pagine, 15,50 euro). Il sottotitolo precisa: «Alla scoperta dei dieci migliori vini italiani».

Il volume è quindi un viaggio per conoscere i dieci vini più importanti d'Italia: Barolo, Amarone, Sassicaia, Franciacorta, Trebbiano d'Abruzzo, Picolit, Lambrusco, Aglianico, Brunello, Sfursat. Vini famosi, con pregi e difetti, attorno ai quali sono nati miti e leggende, capolavori dell'arte enologica. L’autore si avvale dell'aiuto di dieci guide che svelano anche cosa si cela dietro le quinte del mondo del vino.

Il libro è quindi occasione per attraversare il Bel Paese in lungo e in largo: dalle Langhe all’Alto Adige, dalla tenuta di Bolgheri, a quelle di Barile (in provincia di Potenza), dalla Valpolicella a Pongielli (nelle Marche), dalla Franciacorta a Montalcino, dalle terre del Lambrusco a quelle del Picolit per raccontare dove, e per mano di chi, nascono i migliori vini italiani. Insegna a riconoscerne i segreti e ad apprezzare la sottile arte che ne fa spesso dei veri capolavori dell’arte d’invecchiare. Alla fine della lettura si capirà perché un vino di classe lo riconosce non dal primo bicchiere ma dal secondo.


Attilio Mazza



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