Tra gli orrori compiuti dall’umanità quello noto come Genocidio armeno o Olocausto degli Armeni o Massacro degli Armeni è tra i più discussi. Ed è una delle pagine più oscure e al tempo stesso meno divulgate, della storia del XIX secolo. Lo stesso numero dei morti è controverso: le fonti turche tendono a minimizzare la cifra, le armene a gonfiarla. Le stime variano da un minimo di novecentocinquantamila persone, secondo le fonti scritte turche, fino a tre milioni e mezzo di persone, secondo gli ipotesi degli Armeni.
L’olocausto avvenne in due periodi: il primo nella campagna contro gli Armeni condotta dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni1894-1896; il secondo è collegato invece alla deportazione ed eliminazione di armeni compiuta dal governo guidato dai Giovani turchi negli anni1915-1916.
Il primo studio sistematico di uno storico italiano è quello di Marcello Flores, docente Storia comparata nella Facoltà di Lettere dell'Università di Siena, pubblicato ora dal Mulino con il titolo: «Il genocidio degli armeni». L’autore prende le mosse dal declinare dell'impero ottomano nell'Ottocento, dalle posizioni delle potenze europee sull'area, dal sorgere anche nei territori ottomani di istanze nazionaliste, per mostrare come già sul finire del secolo il governo ottomano abbia messo in opera sanguinose persecuzioni contro gli armeni.
A seguito poi della crisi d'inizio secolo e della perdita dei territori balcanici, in Turchia si sviluppa una radicalizzazione nazionalista che, con lo scoppio della Grande guerra, porta alla decisione di deportare e sterminare gli armeni. In tal modo, fra l'aprile del 1915 e il settembre del 1916 centinaia di migliaia di armeni vengono uccisi.
Il volume ricostruisce analiticamente il processo, riconducendolo con attenzione all'interno della politica turca e dello scenario internazionale. Infine presenta la lunga battaglia della memoria che si combatte da allora su un genocidio che
la Turchia
continua a negare. La ricostruzione di Flores è arricchita da un corposo inserto fotografico (a cura di Benedetta Guerzoni) puntualmente commentato, dalla bibliografia e dall’indice dei nomi.
Attilio Mazza