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RECENSIONI è la sezione dedicata a tutti coloro che amano avere la compagnia di un libro, magari che li aspetti la sera sul comodino. Proporremo un Libro Amico ogni settimana, indicandone il genere, il grado di difficoltà, i temi e le qualità.

Giovanni Barberini

«L’Otspolitik della Santa Sede. Un dialogo lungo e faticoso»

Il Mulino, 420 pagine, € 35,00


Giovanni Barberini, professore di Diritto ecclesiastico e di Diritto canonico alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Perugia e autore di molti lavori riguardanti gli stati socialisti, la diplomazia vaticana e la conferenza sulla sicurezza la cooperazione in Europa, ha da poco pubblicato con l’editrice il Mulino di Bologna, il volume «L’Ospilitik della Santa Sede. Un dialogo lungo e faticoso».

Il testo è nato dall'incontro di studio che da qualche anno ha luogo in giugno presso il seminario di Bedonia, sulle colline parmensi, dove l'associazione Centro Studi card. Agostino Casaroli riunisce studiosi e specialisti per riflessioni e approfondimenti sul lavoro svolto dal porporato al servizio della Chiesa nel secolo scorso, dagli anni Sessanta al Novanta.

Barberini, come accennato, è uno studioso che da molto tempo dedica speciale attenzione, ricerche accurate, prolungate visite, all'area geopolitica dell'Europa centro-orientale allora denominata dal comunismo. In questo saggio ricostruisce, in modo organico, l’azione per la pace politica che ha visto la Santa Sede confrontarsi con i regimi del socialismo reale,«svolgendo nella politica internazionale un suo ruolo nel tempo della contrapposizione ideologica dalla guerra fredda e poi della coesistenza pacifica».

L’autore affronta il tema del rapporto singolare tra Chiesa e comunismo, un rapporto sostanzialmente conflittuale «perché la dottrina cristiana cattolica e la dottrina comunista, già nella sua prima attuazione nella Russia bolscevica, furono da considerarsi subito inconciliabili».

Nei successivi capitoli esamina vari aspetti dei rapporti Vaticano-Russia, a cominciare dal lavoro nella scena politica con Giovanni XXIII; quindi la situazione delle Chiese all'Est, l’opera paziente di mons. Casaroli, le sue missioni in Polonia, la partecipazione Santa Sede alla conferenza di Helsinki, la grande Europa di Giovanni Paolo II.

Il bilancio finale dello storico è che l’opera di mons. Casoroli è da considerarsi nettamente positiva «da un punto di vista ecclesiale ma anche politico. Una considerazione che forse è più facile oggi che non ieri quando la situazione delle relazioni internazionali in Europa non veniva ancora scritta in una pagina nuova». Fu un lavoro lungo e faticoso, afferma il sottotitolo del volume, «ma con questo dialogo le chiese allora in sofferenza sentirono la vicinanza e la mano scorrevole della Chiesa di Roma».


Attilio Mazza



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