Il principale obiettivo dell’agile volume «Il sistema politico italiano», edito dal Mulino, è quello di aiutare a comprendere, almeno a grandi linee, la dinamica della nostra vita pubblica. L’autore, Carlo Guarnieri, docente del Sistema politico italiano nell'Università di Bologna, osserva che l'analisi condotta nel saggio può indurre a determinate conclusioni.
E annota: «Il compito che ci siamo assunti – presentare una sintesi esaustiva dei caratteri del nostro sistema politico – ci ha spinto a non esagerare e, quindi, a non trattare nei dettagli le prospettive di evoluzione del nostro assetto né le eventuali terapie per i suoi mali. Si è invece adottata una prospettiva di lungo periodo, ricostruendo a grandi linee lo sviluppo politico italiano a partire dal momento in cui prende forma, cioè dall'unificazione. Solo così, infatti, si possono apprezzare veramente i mutamenti avvenuti così come le relative continuità. Soprattutto, in questo modo potrà emergere come molti dei problemi di oggi abbiano le radici negli avvenimenti di ieri. Infatti, nel suo sviluppo il sistema politico italiano è stato profondamente condizionato dal modo con cui si forma alla metà del XIX secolo, in ritardo rispetto ai grandi paesi dell'Europa occidentale. Alcuni dei problemi che ancora ci travagliano hanno le loro radici in quella fase, ad esempio la debole legittimità delle istituzioni e dello stesso sistema politico, la cui esistenza ancora oggi viene talvolta contestata. Anche il comportamento elettorale ha mostrato una sorprendente continuità, almeno per tutto il XX secolo, caratterizzato dal forte radicamento territoriale delle forze politiche di ispirazione cattolica e socialista. Le stesse relazioni fra Parlamento e governo si sono evolute lungo linee fortemente influenzate dagli avvenimenti del passato».
La prospettiva di lungo periodo – dall'Unità ad oggi –-, con cui l'autore ha scelto di descrivere il funzionamento del sistema politico italiano e la sua evoluzione, sottolinea le radici lontane di molti dei problemi attuali e individua con chiarezza gli elementi di discontinuità. In particolare quelli degli anni '90 decennio in cui per la prima volta ha preso forma un assetto bipolare competitivo, con implicazioni potenzialmente positive per l'intero sistema, anche se la legge elettorale del 2005 rischia di interrompere tale processo.
Attilio Mazza