Il passaggio alla vita adulta viene identificato, nella percezione comune, con l'ingresso nel mondo del lavoro, la costruzione di una famiglia, l'arrivo dei figli. Le trasformazioni economiche e sociali cui assistiamo da almeno un decennio mettono in discussione queste premesse modificando i percorsi della realizzazione professionale, della vita di coppia, dell'esperienza di genitore.
Il tema, quanto mai attuale, è approfondito dal saggio”, edito dal Mulino, “Coppie flessibili”, di Luca Salmieri, docente di Sociologia dei processi culturali nella Facoltà di Sociologia dell'Università di Roma.
L’insicurezza frena le decisioni e ritarda gli appuntamenti con i propri progetti e lasciare la casa dei genitori diventa un problema. Così il rapporto di coppia risulta faticoso, la scelta di avere figli può essere rimandata o apparire preclusa, il tempo per sé rischia di ridursi ai puri gesti ripetitivi del consumo.
Lo studioso ha individuato vari profili-tipo differenti: dai temporanei permanenti che riescono a formare e a mantenere una famiglia «normale», intensificando le prestazioni e aderendo alle esigenze crescenti delle organizzazioni per cui lavorano, ai prato-imprenditori che trasferiscono alla sfera familiare i rischi economici delle collaborazioni plurime con diversi datori di lavoro, rincorrendo il traguardo di una totale autonomia imprenditoriale. Dalle giovani donne esordienti che rimandano matrimonio e maternità, prolungando l'esperienza della convivenza, in attesa che il fronte professionale possa stabilizzarsi e contemporaneamente ripagarle dei cospicui investimenti profusi nei loro percorsi di formazione e specializzazione, agli pseudo-dipendenti che anelano a maggiori garanzie di stabilità e retribuzione, crescita professionale e tempo libero con l’obiettivo di completare senza rischi i progetti coniugali e genitoriali. Dalle part timers che vivono l'equilibrio tra tempi di lavoro e tempi familiari, ai sottoccupati destandardizzati che, invece, soffrono, più degli altri, la saltuarietà del lavoro e la debolezza economica cui è sottoposto il futuro. Tuttavia, al di là delle eterogeneità, la flessibilità degli orari e la totale dedizione agli aspetti lavorativi rappresentano per tutti – part timers escluse – elementi problematici della vita quotidiana. Le coppie flessibili si proteggono dai rischi e dalle incertezze economiche del lavoro lasciandosi assorbire dalle pressioni delle prestazioni lavorative, direttamente esposte alle richieste del mercato, con poche mediazioni offerte da chi organizza e sovrintende il loro operato. Ne deriva che la sfera intima e affettiva, la maternità e la paternità, la cura di sé risultano sacrificati.»
La ricerca sulle nuove «coppie flessibili» è un illuminante scandaglio in un territorio ancora quasi inesplorato. Significativi i titoli di alcuni capitoli: Il boom dell'instabilità in un fragile contesto; Vita di coppia; Accanto al lavoro: la vita in due; Figli e no; L'economia della coppia. Che genere di coppie?
Attilio Mazza