ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

Tutti i diritti riservati

LO STILE DELLO ZAR







(Prato, Museo del Tessuto)




Paris Bordon, Venere, Flora, Marte e Cupido, 1550, Ermitage

L’abilità artistica di una persona si può ammirare non solo in pittura, ma anche nei ricami eseguiti in preziosi tessuti e nei capi d’abbigliamento, in particolare in quelli realizzati tra il XIV e il XVIII secolo. Infatti in quei lontani anni la produzione tessile italiana , soprattutto quella toscana, trova fertile terreno nella Moscovia che ben apprezza le pregevoli manifatture italiane. L’esposizione trova quindi il suo centro nelle sete preziose, nei paramenti, negli abiti dello zar e nei dipinti di Bordon e Tiziano. In tal modo si sottolineano i reciproci influssi culturali e stilistici. In questa mostra si narra lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia, avvenuto grazie all’antichissima via della Seta e allo scambio commerciale di preziosi abiti di corte, favorito dalla politica occidentalista di Pietro il Grande. In esposizione si possono ammirare dunque le diversità tra l’abbigliamento degli zar e quello delle corti europee. Naturalmente la mostra ha anche una valenza didattica perché sono illustrate le tecniche, lo stile e la qualità della produzione tessile italiana dal Trecento al Rinascimento.



P. van der Werff, Ritratto di Pietro il Grande, 1690


La mostra propone oltre 130 opere che permettono di capire l’intreccio tra arte manifatturiera, moda e pittura, nonché le relazioni tra due mondi tanto lontani, ma legati da personaggi di spicco come la zarina  Caterina II, della famiglia de’Medici, e due culture così diverse. Tra i lavori più importanti citiamo il paliotto della Galleria dell’Accademia di Firenze, eseguito da Jacopo Cambi in filati d’oro e d’argento per l’altare maggiore di Santa Maria Novella; la dalmatica del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto con ricami d’oro e fili di seta realizzati su disegno di Botticelli. Ci sono poi i quadri che evidenziano la bellezza dei manufatti, come i mantelli dei “Giovani Martiri” di Girolamo da Santa Croce; l’abito di Maria Maddalena, dipinta da Antiveduto Grammatica. Infine i prestiti del Museo del Cremino: felon, sakkos e dalmatiche realizzati in filati d’oro e d’argento, resi preziosi da ricami, perle di fiume e pietre preziose.




Tiziano, Ritratto di giovane donna, 1536

La mostra è visitabile fino al 10 Gennaio 2010


Archivio