ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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LO STILE DELLO ZAR
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L’abilità artistica di una persona si può ammirare non solo in pittura, ma anche nei ricami eseguiti in preziosi tessuti e nei capi d’abbigliamento, in particolare in quelli realizzati tra il XIV e il XVIII secolo. Infatti in quei lontani anni la produzione tessile italiana , soprattutto quella toscana, trova fertile terreno nella Moscovia che ben apprezza le pregevoli manifatture italiane. L’esposizione trova quindi il suo centro nelle sete preziose, nei paramenti, negli abiti dello zar e nei dipinti di Bordon e Tiziano. In tal modo si sottolineano i reciproci influssi culturali e stilistici. In questa mostra si narra lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia, avvenuto grazie all’antichissima via della Seta e allo scambio commerciale di preziosi abiti di corte, favorito dalla politica occidentalista di Pietro il Grande. In esposizione si possono ammirare dunque le diversità tra l’abbigliamento degli zar e quello delle corti europee. Naturalmente la mostra ha anche una valenza didattica perché sono illustrate le tecniche, lo stile e la qualità della produzione tessile italiana dal Trecento al Rinascimento.
La mostra propone oltre 130 opere che permettono di capire l’intreccio tra arte manifatturiera, moda e pittura, nonché le relazioni tra due mondi tanto lontani, ma legati da personaggi di spicco come la zarina Caterina II, della famiglia de’Medici, e due culture così diverse. Tra i lavori più importanti citiamo il paliotto della Galleria dell’Accademia di Firenze, eseguito da Jacopo Cambi in filati d’oro e d’argento per l’altare maggiore di Santa Maria Novella; la dalmatica del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto con ricami d’oro e fili di seta realizzati su disegno di Botticelli. Ci sono poi i quadri che evidenziano la bellezza dei manufatti, come i mantelli dei “Giovani Martiri” di Girolamo da Santa Croce; l’abito di Maria Maddalena, dipinta da Antiveduto Grammatica. Infine i prestiti del Museo del Cremino: felon, sakkos e dalmatiche realizzati in filati d’oro e d’argento, resi preziosi da ricami, perle di fiume e pietre preziose.
Tiziano, Ritratto di giovane donna, 1536 La mostra è visitabile fino al 10 Gennaio 2010
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