ARTE - A cura di Rosa Roselli
Tutti i diritti riservati
A cura di Rosa Roselli

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DA VELÀZQUEZ A MURILLO.
IL SECOLO D’ORO DELLA PITTURA SPAGNOLA
NELLE COLLEZIONI DELL’ERMITAGE.



(Pavia, Castello Visconteo)




Velàzquez, Testa maschile di profilo

Cinquanta opere della pittura spagnola provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo sono l’oggetto di un’importante mostra presso il Castello di Pavia, in quanto parte dei dipinti non sono mai stati esposti in Italia. Sono lavori che narrano il momento più importante della pittura spagnola, quella definita del “Siglo de oro” ossia della massima fioritura, che va dal realismo rinascimentale, ancora legato a richiami fiamminghi e veneziani, al Barocco. Come afferma Susanna Zotti, curatrice della mostra, sono presenti “anche artisti” poco conosciuti da noi come Coello, Villavicencio, El Mudo, Pareja, ma pur sempre Maestri. Inoltre “sarà anche l’occasione per indagare la storia del grande collezionismo europeo che ha visto in primo piano Caterina II, Alessandro I e Nicola I di Russia e insieme le vicende di antiche quadrerie appartenute a famiglie aristocratiche lombarde” (Zotti). La mostra apre con una “Testa maschile” vista di profilo, frammento di un’opera giovanile di Velàzquez (Siviglia 1599-Madrid 1660), uno dei maggiori artisti del Barocco spagnolo, che in questo lavoro rivela la sua notevole capacità di lettura psicologica. Nell’ambito della ritrattistica Velàzquez è sempre stato molto apprezzato per la sua abilità pittorica e per l’uso magistrale del colore al punto da sembrare un grande anticipatore della sensibilità pittorica moderna. Risulta più difficile definire i caratteri assai particolari del suo realismo, estraneo nelle opere della maturità sia da qualsiasi eccesso o compiacimento sia dal pittoresco e dal piacevole della pittura di genere, perché da lui intesa come momento di malinconia o di impassibilità, non di indifferenza, verso lo spettacolo umano, rivelando così una forte capacità di comprendere gli aspetti più contrastanti della realtà.



Nunez de Villavicencio, Ragazzo che spulcia il cane


Murillo (Siviglia 1618-1682) è il principale rappresentante della pienezza del Barocco in Spagna. Nella sua fase giovanile rivela influssi di Alonso Cano, Francisco Ribalta e Jusepe de Ribera. Nel 1650 circa studia le opere di Van Dick, Rubens e Raffaello sviluppando uno stile arioso, il cosiddetto “estilo vaporoso” dalla morbidezza dei contorni, dai tenui e teneri colori, da luce dorata o argentea velata. Murillo è dedito soprattutto a temi religiosi o a scene di genere. Membro dell’Accademia di Siviglia, ha sempre lavorato nella sua città.




Murillo, L’Annunciazione, 166

La mostra è visitabile fino al 17 Gennaio 2010


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