ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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(Napoli, Museo Pignatelli)
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“Gemito era povero, nato dal popolo; e all’implacabile fame dei suoi occhi veggenti, aperti sulle forme, si aggiungeva talora la fame bruta che torce le viscere. Ma egli, come un Elleno, poteva nutrirsi con tre olive e un sorso d’acqua” (G. d’Annunzio)
Nel Luglio del
Tra il 1872-73 esegue una serie di ritratti e, benché di minor vivacità, sa cogliere il carattere del personaggio: da Morelli a G. Verdi (il ritratto è oggi a Milano, Casa dei Musicisti), a Mariano Fortuny, a Michetti. Il ritratto di Michetti viene esposto al Salon di Parigi del 1876, l’anno successivo toccherà al “Pescatorello” con il quale Gemito ottiene tal successo che decide di fermarsi nella capitale europea per lavorare per l’Esposizione universale. A Parigi Gemito porta la tecnica della fusione a cera persa; ritrae alcuni personaggi famosi come Meissonnier e Boldini che lo introduce nell’alta borghesia parigina per cui lavora. Intanto Gemito studia i movimenti delle ballerine di Degas e i modelli di Rodin per l’aspetto classico. In seguito ad una malattia venerea, Gemito sviluppa forme di ossessiva follia. Dal 1886 l’artista è ricoverato in manicomio e dal maggio del 1888 l’artista si rinchiude per circa vent’anni in casa. “Mangia poco, dorme sul pavimento, alterna fasi di ira e di follia a stati profondamente abulici” (Pagano). Così lo trova D’Annunzio quando si reca in visita da lui. Tuttavia, dopo il 1910, Gemito riprende a lavorare e questa fase di rinascita coincide con una notevole attività grafica, mostrandosi anche qui innovatore perché l’artista usa la fotografia per i ritratti. E’ affascinato da Marinetti e aderisce al Futurismo, ma sul piano artistico il suo lavoro è come prima. Solo più avanti Gemito lascia la poetica realistica per una ricerca che rimanda a certi manierismi alessandrini. Suoi ammiratori sono stati Giacomo Manzù e Giorgio de Chirico, che scriverà: “Ci vorrebbe un museo speciale per tali artisti”.
La mostra è visitabile fino al 5 Luglio 2009.
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