ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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GIOVANNI FATTORI
(Livorno, Villa Mimbelli)
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Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908) è avviato all’arte da Giuseppe Baldini, un modesto pittore che poteva insegnargli ben poco. Nel 1846 Fattori si iscrive all’Accademia di Firenze, ma per poco tempo a causa di problemi economici. Tra il 1848 e il 1850 l’artista è attratto dagli eventi del primo Risorgimento, per cui si allontana dalla pittura. Quando riprende il lavoro, si dedica a ritrarre animali, in modo particolare cavalli, e soldati nei bivacchi e nel corso delle esercitazioni. A Firenze frequenta il caffè Michelangelo, ritrovo degli artisti macchiaioli; di conseguenza Fattori inizia a produrre e, nel 1861, partecipa al concorso per un quadro di battaglia vincendo con “Campo italiano dopo la battaglia di Magenta”, cui fecero seguito nel 1868 “Assalto alla Madonna della Scoperta” e, nel 1880, “Quadrato di Custoza”.
G. Fattori, Contadina nel bosco
La sua pittura è tuttavia libera da ogni schematismo, come si può vedere nelle “Acquaiole livornesi” (1865), nella “Rotonda di Palmieri” (1866), nelle “Boscaiole” (1867). Nella “Rotonda di Palmieri” è evidente l’influsso macchiaiolo, lontano però dalle esasperate ricerche chiaroscurali degli altri pittori di macchia, in quanto l’artista rispetta rigorosamente le zone in ombra e le parti al sole, così da ottenere un effetto plastico solo con il colore, sopprimendo ogni elemento grafico. E questo aspetto è il marchio personale di Fattori. Inoltre da questo quadro emerge lo studio attento di Fattori, eseguito sugli affreschi del Ghirlandaio e di Lippi, ma anche sulla produzione dei “primitivi” toscani, ossia sul loro nitore e sulla mancanza di ogni sentimentalismo.
G. Fattori, Raccolta del fieno in Maremma
La mostra è visitabile fino al 6 Luglio 2008.
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