ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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CANALETTO E BELLOTTO. L’ARTE DELLA VEDUTA
(Torino, Palazzo Bricherasio)
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Antonio Canal detto il Canaletto (Venezia 1697 – 1768) studia la pittura prospettica con il padre Bernardo che esercitava la professione di decoratore scenografo in alcuni importanti teatri veneziani, avvalendosi talvolta della collaborazione di Luca Carlevaris. Antonio, dopo il 1719, si dedica alla pittura di veduta su influsso del Carlevaris che lo sollecita a recarsi a Roma. Inoltre sembra che il maestro gli abbia insegnato l’uso della camera oscura, di cui Canaletto si servì assai frequentemente. Durante il soggiorno romano conosce il Pannini e forse il Vanvitelli; dal primo apprende abilmente la capacità di cogliere i particolari e i luoghi più suggestivi di Roma. Nel 1722 è a Venezia e qui inizia a raccogliere importanti commissioni, tra le quali prevalgono quelle degli aristocratici inglesi, come il duca di Bedfor, il duca di Richmond…, grazie anche alla conoscenza del collezionista e mercante Joseph Smith, poi console d’Inghilterra a Venezia. Il Nostro riesce così a vivere agiatamente ed è a questo punto della sua vita, a 66 anni, che viene ammesso all’Accademia della Pittura e della Scultura di Venezia. Nel 1746 è chiamato in Inghilterra dove rimane, non consecutivamente, per dieci anni. Nel 1756 Canaletto ritorna definitivamente a Venezia.
Bernardo Bellotto (Venezia 1721 – Varsavia 1780), figlio di una sorella di Canaletto, inizia a dipingere a quindici anni sotto la guida dello zio Antonio, presso il cui studio conosce Francesco Guardi e Pietro Longhi. Tra il 1740 e il 1745 Bernardo visita Roma e alcune città del Nord Italia, quali Torino, Milano, Brescia, Verona. L’artista nel 1745 è a Monaco di Baviera, poi, nel 1746 – 47, è a Dresda, chiamatovi da Augusto III, elettore di Sassonia e re di Polonia. Il Nostro rimane a Dresda fino al1766, dopo aver ottenuto nel 1748 il titolo di pittore di corte e nel 1764 la nomina a membro dell’Accademia di Dresda. In questo periodo esegue numerose vedute di questa città e di Pirna, poi nel 1756 è forse a Varsavia, dove si stabilisce definitivamente nel 1761, dopo essersi definitivamente licenziato dalla corte sassone per diventare pittore aulico di Stanislao Augusto. Anche in questa fase della sua attività pittorica Bellotto produce vedute, tra le quali si ricordano quelle del castello reale di Varsavia con Stanislao Augusto a cavallo. B. Bellotto, Ponte di Rialto
La mostra è visitabile fino al 15 Giugno 2008.
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