ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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SEBASTIANO DEL PIOMBO
(Roma, Palazzo Venezia)
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Sebastiano Luciani (Venezia 1485 ca – Roma 1547), detto del Piombo perchè a Roma divenne un alto funzionario della “piombatura apostolica”, delegata al protocollo dei decreti e delle delibere papali e, per ottenerla, Sebastiano dovette farsi frate, iniziò la sua attività pittorica a Venezia presso Giovanni Bellini, ma l’influsso di Giorgione è quello che meglio si avverte nei suoi primi lavori, come la consuetudine allo sfumato, anche se il Nostro evidenzia una spiccata attitudine alla monumentalità compositiva, che sarà la sua la sua dote peculiare. Di lui si accorge il potente banchiere senese Agostino Chigi che “…aveva in Vinegia molti negozi, cercò di condurlo a Roma, piacendogli, oltre la pittura, che sapessi così ben sonare il liuto…” (Vasari).
Rispetto a Michelangelo, il Nostro possedeva la capacità di incantarsi davanti alla bellezza di un viso femminile, sapeva rendere il calore di un corpo nudo, ma si diceva anche che fosse Michelangelo a fornirgli i disegni per i lavori più importanti che gli erano commissionati. A sostegno poi di tale diceria c’era anche il pregiudizio che i veneti fossero grandi e impagabili coloristi, ma che trascurassero il disegno; al contrario dei toscani per i quali il disegno era tutto. Di una conosciuta opera di Sebastiano, la “Pietà” di Viterbo, commissionata al pittore da un circolo di simpatizzanti per
S. del Piombo, Pietà, Viterbo L’amicizia con Michelangelo si interruppe nel 1534, quando Sebastiano pensò di dare alcuni consigli al Maestro che affrescava il Giudizio universale sulla preparazione della parete con l’uso dell’olio sul mattone, così da avere tempi meno stretti rispetto all’affresco. Buonarroti non gradì e i rapporti tra i due si affievolirono.
La mostra è visitabile fino al 18 Maggio 2008.
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