ARTE - A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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BAJ.
DAME E GENERALI. 1960 – 1975 (Milano, Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea)
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Enrico Baj, dopo gli studi classici, si avvia alla professione forense che ben presto abbandona per dedicarsi alla pittura, diventando un vivace animatore dell’irrazionalismo italiano. Tra il 1950 e il 1951 il Movimento Arte Nucleare si mostra come tendenza innovativa nella cultura milanese grazie all’adozione di un linguaggio nuovo, desunto dalle tecniche dell’automatismo surreale, armoniosamente accordato alle esperienze europee di pittura informale. Nel 1951 Enrico Baj e Sergio Dangelo organizzano a Milano (Galleria San Fedele) una mostra dal significativo titolo: “Pittura Nucleare”.
In Baj l’assemblaggio non vuol dire rifiuto,scoria, ma è simbolo di discriminazione dell’ambiente borghese, per cui negli Anni Sessanta Baj è inserito fra gli esponenti del “Nouveau Réalisme”, con i quali, nel 1962, si presentava a New York. Nel 1968 Baj presenta la sua nuova produzione: i “Generali”, realizzati con pezzi di stoffa imbottita, fregi, medaglie con i quali irridere le ambizioni e la volontà di comando degli uomini, evidenziando così il suo antimilitarismo e antibellicismo. A questi uomini sgraziati e ottusi l’artista affianca le “Dame”, coperte di pizzi, monili e belletto. Sono donne che, forti dei loro titoli, rivelano la loro nullità. E. Baj, Generale, 1973
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