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A cura di Rosa Roselli Tutti i diritti riservati |
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COSME’ TURA E FRANCESCO DEL COSSA.L’ARTE A FERRARA NELL’ETA’ DI BORSO D’ESTE (Ferrara, Palazzo dei Diamanti e Palazzo Schifanoia)
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Francesco del Cossa, Ritratto d’uomo Cosmè Tura (Ferrara 1430 – 1495) fu pittore di corte al tempo di Borso d’Este ed è considerato il caposcuola della pittura ferrarese del 1400. Cosmè fu un artista operoso, in lui vita ed arte si sono fuse in un’unica visione. L’arte di Tura è senza dubbio legata a Padova, dove il pittore si trasferì nel 1452, e al suo ambiente artistico in quel periodo dominato dalla presenza di Donatello e di Mantegna che Tura conobbe mentre lavorava nella Chiesa degli Eremitani in Padova. Da questa esperienza Tura derivò l’amore per le fastose composizioni decorative, il plasticismo delle figure e il desiderio di conseguire “la definizione della sostanza delle cose…” (Berenson), immergendosi così in un linearismo esasperato e nel cromatismo della materia. Elementi che mostrano una vicinanza assai sensibile alla pittura di Squarcione e alle eleganze tardo gotiche di Pisanello, ma che rivelano originalità grazie ad una fervida immaginazione per cui, tramite colori e forme non comuni, Tura riesce a rappresentare una realtà molto prossima al mondo della fantasia. Inoltre la lezione spaziale di Piero della Francesca e del naturalismo espressionistico di Van der Weyden, operante a Ferrara, situano Tura tra i protagonisti dell’arte rinascimentale italiana….
Cosmè Tura, Madonna col Bambino Dai suoi capolavori come “
F. del Cossa, Il giardino dell’amore, Palazzo Schifanoia
Francesco del Cossa (Ferrara, 1436 – 1478), secondo Berenson allievo di Tura, proseguì la ricerca espressiva e plastica del maestro, sentendo però l’influsso pittorico di Piero della Francesca sia nel modellare le figure con maggior fluidità e ampiezza sia nell’uso della luce diffusa. Tuttavia l’abilità del Cossa emerge nel duttile movimento delle sue figure. La sua opera più conosciuta è parte del ciclo dei Mesi di Marzo, Aprile e Maggio. Le scene allegoriche si uniscono ai segni zodiacali, i giovani protagonisti sono tratteggiati con vigore e vivacità cromatica. Questo ciclo di affreschi celebra l’investitura papale a duca di Ferrara di Borso, figlio illegittimo di Lionello d’Este. E’ l’esaltazione del suo buon governo, è la glorificazione di Borso che sovrintende ai vari lavori agricoli, legati ai mesi, ma è anche la celebrazione di un’umanità giovane, dedita ai piaceri della vita.
Cosmè Tura, Pietà, Venezia
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