A cura di Rosa Roselli

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PIERO MARUSSIG

(Trieste, Museo Revoltella)


     


P. Marussig, Venere sdraiata


Piero Marussig (Trieste 1879 – Pavia 1937) si forma in quel clima culturale triestino che risente ancora dell’influsso austro-ungarico: Nei suoi dipinti è manifesta l’impronta dello Jugendstil, del postimpressionismo, delle Secessioni di Berlino e di Vienna, che lo ha caratterizzato fino al 1920, anno in cui si trasferì a Milano. Qui conosce Carrà, Funi e Sironi e, nel 1922, è tra i fondatori del gruppo “Sette Pittori del Novecento”. Segue fedelmente il movimento del Novecento, sorretto da Margherita Sarfatti; partecipa alle mostre milanesi presso la Permanente (1926 – 1929) e a quelle promosse dal movimento (Novecento) all’estero.



P. Marussig,  Igea, 1926


Nel 1930 fonda con Borlotti e Funi, a Milano, una scuola d’arte ove si impara secondo i principi recuperati dalla bottega del Quattrocento. Negli Anni Venti è perfetta l’armonia tra Marussig e le scelte artistiche di Novecento, ossia il pittore è attento ai rapporti plastici e volumetrici e i suoi temi artistici riguardano solitamente la famiglia e la vita della classe borghese. Nella prima metà degli Anni Trenta il pittore mostra inclinazione ai paesaggi e alle nature morte, avvicinandosi all’artista bergamasco Arturo Tosi per la pennellata più sciolta e quasi neo impressionista.

Piero Marussig negli ultimi anni della sua vita si chiude in un quasi totale isolamento; infatti frequenta pochi amici (Tosi, Messina e Salietti). L’ultimo suo lavoro pubblico, in collaborazione con Salietti, è il mosaico “ La Giustizia ” per il palazzo di Giustizia di Milano.

La mostra di Trieste vuole rendere omaggio a questo artista, del quale sono esposte circa 60 tele, in occasione della pubblicazione del catalogo generale delle sue opere.



P. Marussig, Fanciulla con tamburello, 1929


www.museorevoltella.it

La mostra è visitabile fino al 7 Gennaio 2007.


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