Il libro vuole aiutare a comprendere la vera ragione dell'esistenza. Nella profondità individuale giace un tesoro da scoprire che può aprire vasti orizzonti. Tra gli effetti collaterali di tale scoperta vi è quello di acquisire serenità. È un raggiungimento pratico che sicuramente migliorerà la qualità di vita e i rapporti nella vita sociale. Uno spirito sereno è in grado di affrontare tutti i problemi, acquista lucidità, sa guardare all'orizzonte più lontano, riesce a vivere i propri giorni in una dimensione di pace con se stesso e con gli altri. Un animo sereno si apre alla bellezza; a tutta la bellezza nelle molteplici forme: a quelle della natura e a quelle che hanno saputo creare spiriti eletti attraverso le varie discipline artistiche.

Il cielo come simbolo di libertà, di sacralità e magia ha costituito e costituisce un elemento comune molto importante per le varie civiltà di ogni tempo e luogo.Nel libro si ha la possibilità di viaggiare attraverso percorsi curiosi e spesso inconsueti per comprendere la rilevanza delle rappresentazioni del cielo. Ecco allora l’universo dipinto degli antichi libri manoscritti, l’oscura e profonda simbologia cosmica dei Tarocchi e dell’alchimia. Ma anche originali risultano le raffigurazioni celesti, tra arte e spiritualità, del Buddismo, dei Pellerossa o degli angeli. E interessante è il cielo come spazio ignoto ed infinito dell’immaginario illustrato della letteratura di anticipazione (fantascienza) da Verne e Wells fino all’odierna produzione cinematografica e televisiva.

Robot spaziali e filosofi antichi, Star Trek e Divina Commedia, il disneyano Topolino ed Alessandro Manzoni stanno gomito a gomito nella caleidoscopica raccolta presente nel volume. La cultura come fenomeno complesso e originale, affascinante meccanismo da scomporre e analizzare senza pregiudizi: questo l'obiettivo degli interventi scritti dall'autrice fra il 2003 e il 2004 per la rubrica Kermes-Cielo e Cultura nel portale Starrylink della casa editrice omonima. Ci troviamo, così, catapultati in dimensioni tanto intriganti quanto misteriose, dall'enigmatica conoscenza gnostica ai fumetti visionari dell'autore francese Moebius, dalla raffinata pittura dell'artista trecentesco Simone Martini alle inquietudini eroiche del cinema di Fritz Lang o del grande regista Akira Kurosawa.

Prati, Della Vittoria e Borgo. Tre anime di una Roma raccontata non solo attraverso i suoi monumenti, ma anche grazie alle piazze, le strade, i palazzi. Quartieri Belli, che l’autore ci presenta con trasporto, essendo questi i luoghi della sua maturazione. Un ragionamento sull’arte da applicare a ogni cosa che commuove e che crea emozioni. 
Riccardo Rosati (Roma, 13/10/74) è anglista e critico  cinematografico. Da anni si interessa di lingua e cultura del Giappone.

Venezia esisteva prima di nascere! Venezia nasce nell’estate dell’811, quando il doge Agnello Particiaco (vulgo Angelo Partecipazio) stabilisce la sede del governo a casa sua, e cioè probabilmente sul luogo dove ancora oggi si trova il Palazzo Ducale. Ma prima di allora gli abitanti della laguna si erano dati delle istituzioni che li aiutavano a sottrarsi alla tutela del sovrano bizantino ed a fronteggiare la pressione dei longobardi. Le sedi del governo furono dapprima ad Eracliana e poi a Malamocco. Ma prima ancora sulla sponda della laguna una grande città, Aquileia, produsse una grande cultura, della quale Venezia fu erede.

Il grande Leonardo da Vinci e il mandolinista bresciano Bartolomeo Bortolazzi (1772-1820), amico di Beethoven, misteriosi manoscritti dipinti e bizzarri “cuchi” in terracotta, settecenteschi orafi “pazzi, maestri di filigrana” e colti cardinali: gli articoli di Paola Bonfadini per le pagine di Cultura del “Giornale di Brescia” negli ultimi quindici anni ricostruiscono un mondo affascinante e vario, fatto di curiosità, emozioni, personaggi inconsueti.
Brescia centro d’arte e storia, scrigno di preziosi tesori spesso sconosciuti al vasto pubblico: questo il filo conduttore dell’abile attività divulgativa della studiosa e saggista.

Il libro analizza in termini ampi e generali la complessità e i sistemi complessi delineando i principali modelli computazionali che sono stati proposti nella tecnologia informatica. In particolare si sofferma sulla esuberante complessità del cervello umano. La complessità viene vista come una normale componente del mondo reale. Nel testo viene introdotta la tecnologia base del calcolo parallelo e una presentazione degli automi cellulari come esempio di approccio informatico alla complessità. Il testo prosegue poi considerando l’ordine gratuito che possiamo osservare nel mondo e fa riferimento alle notevoli prestazioni del cervello umano.

Il libro parla della vita e della sua lotta contro l’entropia. Evoluzione o creazione, questi sono i temi trattati in uno stile libero da pregiudizi e aperto a tutte le soluzioni. Il principio di crescita dell’entropia nell’universo suggerisce un aumento del disordine e della disorganizzazione. Quello che osserviamo invece è una organizzazione presente nel cosmo che culmina con la nascita ed evoluzione della vita. Come è possibile che si sia originata la vita sulla Terra? Esistono leggi della natura che ne consentono lo sviluppo? È stato un cieco caso o l’opera di un progetto divino? A queste domande il testo tenta di dare una risposta, ma soprattutto cerca di far riflettere il lettore.

Filosofia, scienza, religioni, esoterismo danno risposte alle domande fondamentali di ogni uomo in sistemi separati e antagonisti, spesso anche lontani dalla quotidianità della vita.
L’apertura mentale e il coraggio intellettuale di un vero ricercatore abbatte in questo libro tutte le barriere, ponendo a fronte le varie risposte e i sistemi di riferimento e partendo dalle universali domande dell’esistenza comune. Il tempo e l’infinito, l’amore e la natura, lo spirito e il corpo fisico, la coscienza e il destino, l’evoluzione e la società: questo il terreno su cui si traccia Il sentiero della conoscenza con agguerrita fiducia nella ricerca e nel valore misterioso della vita.

La situazione generale della divulgazione sul tema della mente umana è caotica, frammentaria e confusa. Il merito principale del saggio di Oscar Bettelli “La mente indaga la mente” sta, da una parte, nella risoluta determinazione a non accogliere nell’indagine nessun tabù, nessun escamotage e nessuna affermazione gratuita; dall’altra parte, consiste nel rigoroso, utilissimo e chiaro riordinamento delle conoscenze e delle teorie sul tema, a partire dalla relazione tra cervello e mente, passando per il problema della coscienza e della percezione, fino al rapporto tra mente e intelligenza artificiale e tra oggettività e soggettività. Cioè il suo merito sta, in una parola, nell’adozione di uno spirito e di un metodo veramente scientifici.

Fine di questo lavoro non è tanto considerare ed esemplificare certi dati di fatto storici, nei quali si è sviluppata una stagione della pittura italiana, quanto argomentare sulle caratteristiche di un gruppo di artisti, bresciani e non che, pur diversi per provenienza e formazione, con caratteri propri ed autonomi, raggiungono però risultati omogenei nella poetica per la volontà di connettere intimamente arte e vita.

Il saggio di Rosati crea un percorso nel luogo deposto alla conservazione della memoria: il Museo.Questo viaggio è ricco di significati ed emozioni, poiché il Museo conserva sogni e paure, oggetti amati e ricordi, che rivivono attraverso gli occhi del visitatore.Leggendo il saggio si procede, dunque, alla visita di un ideale museo, che è formato da tutti i musei che l’Autore conosce di Roma, specialmente quelli “dietro casa”, che talvolta sanno schiudere tesori inaspettati ed esaltanti. Il libro contiene anche una interessante serie di proposte per valorizzare il tesoro museale italiano.

Magici draghi minacciosi, misteriose ed eleganti dame, audaci guerrieri, austeri filosofi ed imperatori antichi, santi e teologi, fedeli servitori, buffi animali, fiori delicati e fantasiosi: sulle colorate tavolette ornamentali dei soffitti nei palazzi bresciani è riprodotto un affascinante universo di idee, simboli e gusti, specchio della società locale tra metà Quattrocento e primo quarto del Cinquecento.
L’interessante ricerca di Paola Bonfadini, la prima dedicata all’originale bene culturale, cerca di far luce sui caratteri di una simile pittura d’arredo, che coniuga funzionalità e raffinata sensibilità estetica.

Chiara Parisio ha stilato un catalogo di Gaudenzio Botti, rinomato all’epoca per le sue Cucine “alla fiamminga”, rinvenendo numerosi dipinti inediti in collezioni private e ricostruendo con dovizia di particolari l’attività pittorica dell’artista, alla luce di dati documentari reperiti negli archivi. Ad un attento studio, gli interni con un’altezza da cascina, connotati da oggetti inerenti la produzione e il consumo del vino (fra i quali spiccano le botti, vera e propria firma dell’artista), si sono rivelati spesso cucine di osti aperte agli avventori.
I dipinti di Botti, animati da figurine operose, esaltano l’antica vocazione agricola e vitivinicola del territorio bresciano e la dignità del lavoro onesto, inserendosi, a pieno titolo, nel filone della pittura della realtà.
Il volume, che fornisce un convincente spaccato dell’epoca, è corredato da un ricco apparato illustrativo, che dà piena visibilità e godibilità alla materia esposta.

I dati d'archivio finora reperiti e un corpus significativo di opere consentono, per la prima volta, di presentare la produzione artistica di Francesco Emanuele Scotto (1757-1826). Attivo a Genova nell’ultimo quarto del Settecento, il pittore si trasferì a fine secolo a Milano, dove risiedeva la corte napoleonica, dedicandosi al ritratto di piccolo formato, sia miniato che inciso, genere assai richiesto dall'aristocratica e dall'emergente borghesia imprenditoriale, in un momento in cui le guerre e i viaggi portavano le persone lontane. Nei primi anni della Restaurazione, ancora nella città ambrosiana, ampliò la sua attività artistica rivolgendosi all'illustrazione di testi letterari. Dopo un soggiorno a Roma intorno al 1820, rientrò a Genova, sua città d'origine, concludendo la carriera con la direzione delle scuole di Pittura e di Incisione all'Accademia Ligustica, dove si era formato.

L’obiettivo di Cornelius Jansen è tracciare una linea rossa che spieghi le spinte alla conoscenza, i sogni ed i timori che hanno accompagnato ed accomunato tutti gli uomini nella storia, da Neanderthal fino ai nostri giorni. La ricerca di un qualcosa in cui credere, la paura della morte e dell’ignoto, il coraggio di azioni, idee e riflessioni, la straordinaria forza della ragione che osserva ed interroga la realtà. Il filo conduttore è quello della rappresentazione di un essere divino, un serpente piumato dal corpo femmineo che si presenta spesso (con diverse forge e tipologie) in figurazioni e credenze, talvolta come dea talvolta come misterioso simbolo.

Da molti mesi ormai sono in atto nella biblioteca Queriniana di Brescia dei lavori radicali che, pur lasciando intatto “l’involucro” esterno e la struttura settecentesca dei saloni affrescati, daranno una destinazione diversa e una impronta nuova agli spazi interni.
Questo fervore di opere mi riporta indietro nel tempo e mi rivedo bambina entrare in punta di piedi in quei grandi ambienti che suscitavano ammirazione e stupore, testimone di altri lavori destinati a cancellare gli insulti della guerra. Tante memorie mie sono legate ai quarant’anni (1930 – 1970) in cui mio padre, Ugo Baroncelli, fu direttore della Queriniana.

Con la crisi della Ragione classica e delle ideologie, il soggetto della società postmoderna pensava di poter ritrovare la libertà prima controllata rigidamente ed invece ecco dominare il pensiero unico. Con la globalizzazione si pensava ad uno scenario dalle infinite opportunità ed ecco, invece il dominio del solo criterio economico-finanziario tanto potente quanto inafferrabile. Siamo travolti da un flusso informativo continuo ma non sappiamo più orientarci e trovare un senso a ciò che avviene intorno a noi.

Ridare la voce ai morti, anche se filosofi, non è un’impresa facile. E, tuttavia, il gioco dialogico tra autori, che sono vissuti dal XVII al XX secolo, è stato reso possibile dal potenziale universale e atemporale delle loro teorie, che ancor oggi appaiono non solo accettabili, ma di significativa attualità. Così nasce “Voci senza tempo: filosofia dell’illusione”. In-ludere etimologicamente vuol dire ‘entrare in gioco’; ed è questa l’intenzione dell’Autore: far penetrare i lettori, senza pesanti difficoltà, nel mondo teoretico della filosofia.

Questo libro ha l'ambizione di colmare un vuoto: accanto ai vari trattati e manuali, di impostazione peculiarmente psicologica, sul counseling l'autore ha creduto opportuno  aggiungerne un altro che fondasse su basi filosofiche alcune nozioni fondamentali e, talvolta problematiche, di tale professione, che si sta diffondendo in modo esponenziale, come tentativo di risoluzione di disagi esistenziali, non prettamente patologici.

Questi racconti sono preziose testimonianze di vita ed allo stesso tempo documento storico, allorquando si inquadrano in periodi relativi alla guerra, alla resistenza e all’antifascismo.
L’autrice è capace di farci riflettere sul tempo trascorso, sull’essenza del vivere e sul dolore; la tecnica è quella di presentarci le testimonianze raccolte filtrandole con la propria voce narrante,  che ne impreziosisce lo svolgersi con tratti lirici ispirati ma  senza mai togliere  spazio ai veri protagonisti del libro: le persone intervistate con i loro ricordi.

Il volontariato vissuto come “collante,” in una società in cui si abbia più rispetto delle reali esigenze della persona dalla nascita alla morte.
Potrà il volontariato essere ancora vitale nel 2020 se continuerà ad operare senza proiettarsi nel futuro?

I dilemmi sociali possono essere risolti solo attraverso scelte sociali fondate sulla partecipazione dei cittadini, con discussioni e dibattiti aperti. In gioco ci sono sia gli obiettivi ultimi che gli strumenti pratici e ancora più rilevanti, le procedure attraverso cui questi obiettivi e strumenti vanno valutati. Una indicazione unilaterale, anche se viene dai migliori esperti, non è in grado di offrire da sola alcuna soluzione - A.K. Sen.  

Trovare delle certezze razionali, comunicabili e condivisibili in una realtà, quella postmoderna, dominata dai contrasti stridenti e dalla vacuità di significati e significanti, trovare delle risposte che arginino la tendenza autodistruttiva e la scarsa fiducia nel futuro che domina il nostro presente, non è impresa facile, ma il saggio di Costantino Corsini vi riesce, proponendo come punti fermi due parole etimologicamente simili ma diverse nella sostanza: l’alternanza, ovvero il mutamento della classe dirigente in un sistema politico/sociale in realtà statico e l’alternativa, che invece prevede scelte di base differenti. Altalenando tra questi due poli lo scrittore passa in rassegna alcuni aspetti del nostro tempo. 

«Un problema, che assume sempre più la forma di un allarme sociale, sono le truffe, perpetrate ai danni di persone, preferibilmente anziane, nelle grandi città, soprattutto del Nord.
La maniera più efficace per contrastare questo fenomeno è l’informazione.
Il prezioso testo del Maresciallo Vecchi  racconta  di casi verosimili, facendo un “identikit” del truffatore ideale: “una raccolta di consigli utili per difendere voi e la vostra famiglia e insegnarvi a proteggere i vostri averi”.
Un’opera veramente interessante, di facile lettura, chiara nell’esposizione e soprattutto utile per aiutare a discriminare le reali intenzioni di chi vi potrebbe suonare alla porta.»

Fabio Rolfi
Vicesindaco di Brescia

La forza del libro di Gianluigi Goi sta in una struttura sapientemente bilanciata tra l’originalità e la piacevolezza di contenuto e l’apparato nozionistico che ne segue lo svolgimento, quest’ultimo frutto di una coscienziosa ricerca di materiali.Un libro inusuale e stuzzicante, proprio come l’aroma che sale caldo da una tazzina di caffé espresso appena preparata.

Breviario Meteo è frutto della passione dell’autore per la scienza meteorologica e per la bellezza della natura, per le nubi e per il vento, per la neve e per i lampi.
“Vademecum” per comprendere le principali situazioni meteorologiche e fare ragionevoli previsioni, si rivolge a tutti coloro che provano curiosità e interesse per le ordinarie e straordinarie fenomenologie del cielo.
L’esposizione scientifica, passo per passo accompagnata da mappe e esempi, è chiara e sintetica.
Il corredo di immagini a colori esprime visivamente la poesia di questa scienza.

Una grandiosa parabola sulla drammatica e – a volte – folle esplorazione di personaggi pronti a qualsiasi sacrificio pur di non piegarsi al furore degli elementi. Storie di viaggi che sono in primo luogo vicende impregnate d’umore umano. Sangue e lacrime, soprattutto.
Il viaggio concreta la metafora della vita dell’uomo, irresistibilmente captato in un destino che lo vuole sempre proiettato oltre i propri limiti: il traguardo è solo un provvisorio punto di partenza per un’ulteriore conquista.

Beatles, Rolling Stones, Animals, Deep Purple, Yardbyrds, Cream, Ten Years After, Jimi Hendrix e perché no, Hobbies, Wow, Topless, Pipers, Sivester’s, Cobra, Bibas, Tagliapietre, Welling, Club 76, Elite 66 ecc. ecc. L’avvento della musica beat ci aveva ormai contaminati ed allora, dalle cantine di casa dove i complessi si ritrovavano per creare il loro repertorio, ecco i primi concerti con canzoni storpiate da un inglese “maccaronico” esibite nei primi locali della beat generation, quali: Tavernetta Duomo, Pincio, Piper, Kooky, Pasinflex per arrivare al top dei locali del Garda tipo la Tavernetta Astoria, l’Euronight, il Rimbalzello. Ripensando a quel periodo meraviglioso della nostra giovinezza mi viene in mente una parola: fortuna.

Leggere è per i bambini non un bisogno primario e neppure una capacità innata: è un piacere che nasce e si sviluppa dalla mediazione dell’adulto che diventa compagno di un gioco sospeso tra realtà e fantasia E’ l’adulto che quindi ha il compito di far conoscere e amare i libri ai bambini e Biblioteca Junior è studiata proprio per rispondere a questo scopo. Biblioteca Junior è una guida agile e di facile consultazione per tutti coloro che desiderano orientarsi nella scelta di un libro destinato ai piccoli lettori.

La vera bellezza è quella che avete dentro, è vero, ma anche l’aspetto esteriore ha la sua importanza nel provare a rispecchiarla almeno un po’. Questo manuale serve a farvi trovare preparate di fronte ad un’estetista o quando entrate in un istituto di bellezza, ma serve soprattutto ad aiutarvi a cavarvela.

Il Calendario perpetuo propone, giorno dopo giorno, i santi patroni e protettori invocati da secoli, dall'inizio dell'era cristiana. Vi sono i taumaturghi intercessori dei mali fisici e necessità materiali e i difensori delle virtù. Santi d'ogni epoca, quindi, appartenenti ad ogni classe sociale: regine e re, ma anche uomini comuni; e poi pontefici, vescovi, monaci, eremiti e sacerdoti. Le pagine scandiscono il tempo con i santi assai cari alla tradizione, alcuni dei quali sono diventati addirittura sinonimo di giorni particolari, come san Silvestro per fine anno.

Questo volumetto si ispira al metodo didattico e ai contenuti graduali utilizzati nella nostra scuola per il I° Corso, ma è utile a chiunque si avvicini al Bridge in qualunque sede o anche privatamente. È convinzione di ogni esperto insegnante che il Bridge vada appreso necessariamente per approssimazioni successive. L’obiettivo è quello di “mettere le carte in mano” agli allievi il più presto possibile, inizialmente permettendogli di giocare i contratti anche senza avere ancora le nozioni sulla tecnica dichiarativa. Per questo la prima parte del volumetto descrive le manovre fondamentali di gioco (ordine e comunicazione; impasse; expasse; vari tipi di affrancamento).
Alla fine del libretto si trovano i principi dichiarativi basilari (aperture e risposte) del sistema Quinte Nobili Miglior Minore.

I giocatori esperti sanno che i contratti a Cuori e Picche sono la strada più importante da percorrere per giocare un contratto di manche e non si fanno sfuggire l’occasione di indagare per trovare il fit in uno di questi semi.
Nel bridge moderno, con avversari che rara-mente vi fanno dichiarare comodamente inter-venendo molto più spesso di un tempo, è deter-minante sapere che l’apertura di 1 Cuori o 1 Picche del vostro compagno mostra sicura-mente almeno cinque carte nel colore.
Le soluzioni presentate in questo volume sono semplici ed adatte a chi ha da poco intrapreso la meravigliosa avventura del viaggio nel mondo del bridge.

Franco Baroni